Domande e risposte

sul tema famiglie arcobaleno e persone LGBTIQ* che desiderano avere un figlio

Domande&RiposteFamiglieArcobaleno

Dal 2010 offriamo volontariamente servizi di consulenza gratuita alle famiglie arcobaleno e alle persone LGBTIQ* che desiderano avere un figlio, come pure a persone, specialisti e operatori interessati al tema. Per consentire una rapida panoramica, abbiamo raccolto le domande più frequenti e le relative risposte in questo opuscolo, realizzato grazie al contributo finanziato dall’accordo di subfornitura di prestazioni con Pro Familia Svizzera.

© Federazione Famiglie Arcobaleno Svizzera, febbraio 2017; ultimo aggiornamento: 2022
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Basilare

Per «famiglia arcobaleno» s’intende una famiglia nella quale almeno un genitore si considera lesbica, gay, bisessuale, trans o queer. Anche alcune persone intersessuali che hanno un figlio considerano la propria una famiglia arcobaleno.

I figli possono provenire da precedenti relazioni eterosessuali, essere nati in una coppia dello stesso sesso, essere stati adottati oppure accolti a scopo di affiliazione. Vi sono anche famiglie formatesi all’estero grazie alla maternità surrogata o alla donazione di ovociti. Nelle famiglie in cui sono presenti genitori trans, il loro coming out può avvenire prima o dopo la formazione della famiglia.

Le tipologie di famiglie arcobaleno sono estremamente variegate. Vi sono coppie di donne o di uomini che vivono con figli propri, adottati o accolti a scopo di affiliazione e si fanno chiamare mami/mamma o papi/papà; persone LGBTIQ* che realizzano in autonomia il desiderio di un figlio oppure si uniscono a un’altra persona per formare una famiglia queer; coppie di donne e di uomini che formano insieme una famiglia plurigenitoriale; o ancora persone lesbiche, gay o etero che formano famiglie trans.

Aspetti relativi alla formazione della famiglia

Dall’entrata in vigore del «Matrimonio per tutti» il 1° luglio 2022, in linea di principio le coppie sposate dello stesso sesso possono adottare congiuntamente un figlio. Tuttavia, dal 1980 a oggi, in Svizzera il numero di adozioni continua a diminuire. Nel 2021 sono state registrate 467 adozioni: in tre quarti dei casi si è trattato di adozioni del figliastro.

La modifica di legge in vigore dal 1º gennaio 2018 estende l’adozione del figliastro anche a coppie dello stesso sesso sposate, conviventi in unione domestica registrata o conviventi di fatto. Concretamente, ciò significa che ora una persona può adottare il figlio del_della proprio_a partner. Tale adozione si rende necessaria, ad esempio, quando il genitore sociale intende adottare il figlio del genitore gestante concepito tramite donazione di sperma privata o ricorso a una banca del seme all’estero, o anche nel caso in cui il genitore sociale intende adottare il figlio del genitore biologico nato da maternità surrogata.

Adozione del figliastro dal 1.1.2018 – Informazioni importanti in breve

In qualità di persone non coniugate, le persone LGBTIQ* possono adottare un figlio, sebbene in Svizzera le condizioni per un’adozione siano rigorose e molto difficili da soddisfare. Inoltre, dal 1980 a oggi, il numero di bambini adottabili continua a diminuire.
Procedura di adozione – Come diventare famiglia adottiva?

Sì: dall’entrata in vigore del «Matrimonio per tutti», in Svizzera anche le coppie sposate dello stesso sesso – coppie di donne / coppie trans – possono accedere alle banche del seme. Le coppie non sposate o conviventi in unione domestica registrata come pure le persone single continuano a essere escluse dalle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Presso le banche del seme in Svizzera si pratica la donazione di sperma aperta (YES donatore), che consente al figlio che abbia compiuto il 18° anno di età di avere informazioni sulla persona donatrice. A quel punto vi è tuttavia un certo rischio che tale persona non desideri più avere alcun contatto, sia introvabile o deceduta. Nella donazione di sperma anonima (NO donatore), praticata all’estero, l’identità della persona donatrice non viene resa nota.

In alternativa, esiste la possibilità di una donazione di sperma privata. In tal caso, nell’ambito privato o tramite piattaforme online come Familyship (www.familyship.org), si cerca un uomo o una coppia di uomini disponibili a donare il proprio sperma nonché a impegnarsi in modo più o meno vincolante nella famiglia, secondo accordi e desideri. La fecondazione vera e propria può avvenire in casa servendosi di un kit di inseminazione artificiale non medicalizzata.

Le persone trans possono diventare genitori in modi diversi. È possibile che abbiano già figli al momento del coming out, così come è possibile che formino una famiglia solo dopo la transizione, con figli biologici propri, figli adottivi, affiliati o tramite donazione di sperma. Maggiori informazioni sui genitori trans: www.transgender-network.ch

Accogliere minori a scopo di affiliazione costituisce una possibilità degna di considerazione per le persone / coppie LGBTIQ*. In Svizzera si registra un fabbisogno di posti per affiliati e in tale contesto i rapporti di affiliazione possono essere di vario tipo, dall’accudimento diurno a quello settimanale fino a permanente. Nel 2014 la città di Zurigo ha lanciato una campagna promozionale su vasta scala mirata proprio alle coppie dello stesso sesso: https://www.stadt-zuerich.ch/sd/de/index/familien_kinder_jugendliche/pflegetageseltern.html
Anche l’associazione Pflegekinder-Aktion Schweiz ha mostrato interesse e apertura nei confronti di genitori affilianti dello stesso sesso.
www.pa-ch.ch

Secondo il diritto vigente, in Svizzera la donazione di ovociti è vietata (art. 4, Legge sulla medicina della procreazione, LPAM). In Parlamento si sta cercando di rendere ammissibile la donazione di ovociti per le coppie sposate in cui il motivo di infertilità dipende dalla donna. Anche la maggioranza della Commissione nazionale d’etica (CNE) ritiene che il divieto riguardante la donazione di ovociti sia discriminante rispetto all’ammissibilità della donazione di sperma e si basi su una giustificazione naturalistica discutibile. Anche se l’iter della mozione in Parlamento e del progetto di legge in Consiglio federale fosse rapido, potrebbero trascorrere ancora molti anni prima che in Svizzera sia concepito legalmente un bambino tramite donazione di ovociti.

In Svizzera la maternità surrogata è vietata (art. 119 cpv. 2 lett. d Cost., art. 4 LPAM). Va tuttavia distinta da tale divieto la questione del riconoscimento in Svizzera di un rapporto di filiazione con i genitori intenzionali costituito all’estero grazie all’aiuto di una madre sostitutiva. Secondo la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU), il riconoscimento deve avvenire almeno per il genitore che ha un rapporto di parentela con il figlio. In molti Paesi (ad es. Canada e USA) la maternità surrogata è ammessa, sebbene il quadro giuridico, l’entità dei costi e la tutela delle madri sostitutive differiscano molto tra uno Stato e l’altro. Fatto sta che un numero crescente di coppie che desiderano avere un figlio partono dalla Svizzera per recarsi all’estero con lo scopo di utilizzare la maternità surrogata. Neanche l’aggiramento del divieto di maternità surrogata vigente in Svizzera costituisce un atto punibile.

Aspetti sociale

Specialisti e operatori stimano che in Svizzera i figli che crescono in famiglie arcobaleno arrivino a 30 000 (cfr. Nay, 2021).

Il desiderio di un figlio non va considerato in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Più l’omogenitorialità si afferma nel mainstream della società, più naturale diventa per le persone / coppie LGBTIQ* confrontarsi con l’idea di una famiglia propria, ulteriormente rafforzata dall’entrata in vigore del «Matrimonio per tutti» nel 2022. Nel sondaggio nazionale condotto nel 2017, il 5-10 per cento delle persone LGBTIQ* ha dichiarato [1]di desiderare un figlio.

[1] https://www.regenbogenfamilien.ch/it/sondaggio-nazionale/

In generale le famiglie arcobaleno riferiscono di sentirsi riconosciute e di ricevere aiuto nel loro contesto sociale. Più complessi appaiono i rapporti con le autorità e le istituzioni della formazione poiché molti operatori e specialisti sanno poco delle famiglie arcobaleno o, nel peggiore dei casi, sono prevenuti verso stili di vita non eterosessuali.

Con l’estensione alle coppie dello stesso sesso dell’adozione del figliastro nel gennaio 2018 e del matrimonio per tutti nel luglio 2022, si sono compiuti passi importanti a favore del riconoscimento giuridico e sociale delle realtà di vita delle famiglie arcobaleno in Svizzera. L’ampio consenso registrato dal progetto di legge «Matrimonio per tutti», approvato con il 64,1 per cento dei voti e da tutti i Cantoni, è un segnale forte di accettazione verso le molteplici forme di convivenza e la pluralità familiare.

Nella nostra società, i comportamenti denigratori verso modelli di vita e di famiglia non normativi sono purtroppo una realtà. A volte bambini, ragazzi e adulti non sono consapevoli di quello che dicono. Fortunatamente i figli delle famiglie arcobaleno vengono accettati dalla gran parte dei coetanei; se succede che le loro forme familiari danno comunque adito a delle prese in giro, questi figli sono capaci di sviluppare strategie di superamento costruttive (Rupp, 2009).

Gli incontri per le (future) famiglie arcobaleno hanno luogo regolarmente nelle città di Baden, Basilea, Berna, Ginevra, Locarno, Lugano e Zurigo. La Federazione Famiglie Arcobaleno organizza anche week-end per famiglie e manifestazioni per l’International Family Equality Day (IFED), che si celebra in tutto il mondo ogni prima domenica di maggio. Maggiori informazioni su: https://www.regenbogenfamilien.ch/it/eventi/

Per gli specialisti e gli operatori la Federazione Famiglie Arcobaleno organizza su richiesta corsi di perfezionamento su temi specifici in forma di workshop, convegni e dibattiti. Le richieste vanno indirizzate a info@famigliearcobaleno.ch.

Aspetti Psicologici

Dallo studio sullo sviluppo dei figli che crescono con coppie dello stesso sesso, avviato 40 anni fa, emerge che i figli delle famiglie arcobaleno crescono bene, esattamente come gli altri. Determinanti per il benessere dei figli sono la qualità della relazione e il clima familiare, non il genere o l’orientamento sessuale dei genitori. Il presupposto fondamentale è la disponibilità di una persona di riferimento costante, che dia al figlio calore e sostegno sul piano emozionale, crei un contesto sociale sostenibile e supporti il figlio nel suo sviluppo personale. Se tali circostanze sono garantite, per il benessere del figlio non è importante crescere in una famiglia con due genitori di sesso diverso, in una famiglia monoparentale o in una famiglia arcobaleno. Panoramica sulla ricerca Yv Nay ( Francese | Tedesco ).

Aspetti Giuridici

Con l’estensione alle coppie dello stesso sesso dell’adozione del figliastro nel gennaio 2018 e del matrimonio per tutti nel luglio 2022, si sono compiuti passi importanti a favore del riconoscimento giuridico delle realtà di vita delle famiglie arcobaleno in Svizzera. L’ampio consenso registrato dal progetto di legge «Matrimonio per tutti», approvato con il 64,1 per cento dei voti e da tutti i Cantoni, è un segnale forte di accettazione verso le molteplici forme di convivenza e la pluralità familiare. Le novità positive che ciò ha comportato nell’ambito del diritto di famiglia sono:

  • possibilità di adozione congiunta
  • accesso alla donazione di sperma in Svizzera anche per le coppie di donne sposate
  • genitorialità originaria (dalla nascita) per entrambe le madri, dunque anche per la madre non partoriente, nel caso di figli concepiti da una coppia di donne sposate tramite una banca del seme svizzera a partire dal 1º luglio 2022
  • due settimane di congedo parentale a livello federale per la madre non partoriente (criteri di accesso ancora in fase di elaborazione)

La modifica di legge in vigore dal 1º gennaio 2018 estende l’adozione del figliastro anche a coppie dello stesso sesso sposate, conviventi in unione domestica registrata o conviventi di fatto. Concretamente, ciò significa che ora una persona può adottare il figlio del_della proprio_a partner. Tale adozione si rende necessaria, ad esempio, quando il genitore sociale intende adottare il figlio del genitore gestante concepito tramite donazione di sperma privata o ricorso a una banca del seme all’estero, o anche nel caso in cui il genitore sociale intende adottare il figlio del genitore biologico nato da maternità surrogata.

Grazie all’adozione del figliastro si garantisce ai figli che crescono in famiglie arcobaleno di poter rimanere con il secondo genitore e non essere collocati presso terzi in caso di decesso del loro genitore biologico. Parallelamente, in caso di decesso del loro genitore legale, i figli vantano un diritto sull’eredità come pure alla rendita per orfani. Si garantisce inoltre che, in caso di separazione dei genitori, sia il genitore sia i figli abbiano per legge un diritto di visita nonché un diritto al mantenimento.

Dal 1° luglio 2022, in Svizzera l’adozione congiunta è consentita anche alle coppie sposate dello stesso sesso, mentre le coppie conviventi di fatto ne sono escluse.

La gran parte dei figli nati in una coppia dello stesso sesso sono cosiddetti “figli del desiderio”, cioè, ad esempio, concepiti tramite donazione di sperma. Durante la procedura di adozione, questi figli non hanno alcun legame giuridico con il loro secondo genitore non biologico, dunque sono privi di tutela. Dal 1° luglio 2022 le coppie di donne sposate possono accedere alla donazione di sperma in una banca del seme svizzera ed essere riconosciute come genitori legali dalla nascita del figlio.

Non appena la madre biologica partorisce, l’ufficio di stato civile notifica all’Autorità di protezione dei minori e degli adulti (APMA) la nascita del bambino. In caso di mancato riconoscimento della paternità, l’APMA avvia generalmente una procedura per l’istituzione di una curatela (art. 308 cpv. 2 CC) finalizzata ad accertare la paternità, in modo da garantire il diritto di conoscere le proprie origini (con riferimento all’art. 8, Convenzione europea dei diritti dell’uomo, CEDU). Tuttavia, se la famiglia arcobaleno fornisce informazioni trasparenti all’APMA in merito alla situazione familiare, di solito la procedura avviata non viene portata avanti, come avviene generalmente nei casi di donazione di sperma presso banche del seme all’estero e anche da donatori privati. In caso di concepimento del figlio tramite una banca del seme svizzera, i genitori coniugati vengono legalmente e automaticamente riconosciuti dalla nascita, il che rende la procedura di istituzione di una curatela del tutto inutile.

Dall’entrata in vigore del nuovo diritto del cognome nel 2013, il figlio riceve il cognome da nubile o celibe del genitore partoriente. In determinate circostanze, ciò comporta situazioni paradossali, specie nei casi in cui la madre biologica non porta più il proprio cognome da nubile. È sufficiente cambiare il cognome del figlio per ovviare a questa anomalia, che però comporta il pagamento di oneri e spese.

Qualora non sussista un rapporto di filiazione con un secondo genitore, per legge è la madre biologica a esercitare l’autorità parentale. Presentando una domanda di adozione del figliastro, è possibile costituire un rapporto di filiazione con il secondo genitore dello stesso sesso. Ciò significa che da quel momento in poi i genitori dello stesso sesso possono esercitare anche l’autorità parentale congiunta. Il secondo rapporto di filiazione può essere costituito anche attraverso un riconoscimento di paternità (art. 260 cpv. 1 CC), sebbene nell’ambito delle famiglie arcobaleno tale opzione non sia generalmente rilevante.

È consigliabile mettere per iscritto le intenzioni comuni e regolamentare gli aspetti importanti quali mantenimento, contatti, previdenza e simili. Con una procura generale, il genitore sociale può prendere decisioni importanti in rappresentanza del genitore biologico.

È fondamentale che il rapporto di filiazione possa essere tutelato sin da subito sul piano giuridico, quali che siano le circostanze del concepimento e la costellazione familiare. Inoltre, come avviene in altri Paesi europei, anche in Svizzera dovrebbe essere possibile trascrivere i certificati di nascita nel registro dello stato civile quando si tratta di figli nati da maternità surrogata. Le coppie di donne o le persone trans che si rivolgono a una banca del seme all’estero per concepire il proprio figlio o che scelgono un donatore privato di sperma, dovrebbero poter tutelare la loro genitorialità sin da subito e non attendere che ciò sia possibile tramite la procedura di adozione del figliastro. Il riconoscimento giuridico della multigenitorialità e la considerazione dell’identità di genere di genitori trans nel certificato di nascita del loro figlio sono altri aspetti legali che bisogna approfondire e sostenere ulteriormente.

Riguardo al congedo parentale, occorre una regolamentazione giuridica per le coppie che, grazie a un’adozione o a una maternità surrogata, diventano genitori all’estero: anche loro dovrebbero avere diritto a un lungo congedo parentale, equivalente al congedo di maternità di 14 settimane. Le disposizioni di legge a favore dei figli e dei genitori che se ne prendono cura dovrebbero prescindere da sesso, stato civile, orientamento sessuale, identità di genere o forma familiare.

Europa: la parità nell’ambito del diritto d’adozione o perlomeno la garanzia di adozione del figliastro sono già state istituite in: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Islanda, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.

Nel mondo: la parità nell’ambito del diritto d’adozione è già stata istituita in: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Israele, Messico, Nuova Zelanda, Sudafrica, Uruguay e USA.

Riferimenti