Matrimonio civile per tutti: accettato con il 64,1% dei voti!
Grazie al lavoro della Federazione Famiglie Arcobaleno, al supporto di varie organizzazioni familiari, LGBTQ* e per i diritti umani, come pure al consenso del Consiglio federale e del Parlamento, nella votazione popolare del 26 settembre 2021 il progetto di legge «Matrimonio per tutti» è stato approvato con il 64,1% di voti nonché adottato da tutti i Cantoni. Per le coppie dello stesso sesso, con l’adozione del figlio del_della partner (adozione del figliastro) avvenuta nel 2018 e con il matrimonio per tutti in vigore da luglio 2022, si sono compiuti passi importanti a favore del riconoscimento giuridico delle realtà di vita delle famiglie arcobaleno in Svizzera. L’ampio consenso registrato dal progetto di legge è un segnale forte di accettazione verso le molteplici forme di convivenza e la pluralità familiare. Le novità positive che ciò ha comportato nell’ambito del diritto di famiglia sono:
- possibilità di adozione congiunta
- accesso alla donazione di sperma in Svizzera anche per le coppie di donne sposate
- genitorialità originaria (dalla nascita) per entrambe le madri, dunque anche per la madre non partoriente, nel caso di figli concepiti da una coppia di donne sposate tramite una banca del seme svizzera a partire dal 1º luglio 2022
- due settimane di congedo parentale a livello federale per la madre non partoriente (criteri di accesso ancora in fase di elaborazione)
Bisogna ancora lavorare per arrivare alla parità.
Sebbene i progressi compiuti siano importanti ed estremamente positivi, restano alcuni aspetti da regolamentare. È fondamentale che il legame di filiazione possa essere tutelato sin da subito sul piano giuridico, quali che siano le circostanze del concepimento e la costellazione familiare. Inoltre, come avviene in altri Paesi europei, anche in Svizzera dovrebbe essere possibile trascrivere i certificati di nascita nel registro dello stato civile quando si tratta di figli nati da maternità surrogata. Le coppie di donne o le persone trans* che si rivolgono a una banca del seme all’estero per concepire il proprio figlio o che scelgono un donatore privato di sperma, dovrebbero poter tutelare la loro genitorialità sin da subito e non attendere che ciò sia possibile tramite la procedura di adozione del figlio del_della partner. Il riconoscimento giuridico della multigenitorialità e la considerazione dell’identità di genere di genitori trans* nel certificato di nascita del loro figlio sono altri aspetti legali che bisogna approfondire e sostenere ulteriormente.
Riguardo al congedo parentale, occorre una regolamentazione giuridica per le coppie che, grazie a un’adozione o a una maternità surrogata, diventano genitori all’estero: anche loro dovrebbero avere diritto a un lungo congedo parentale, equivalente al congedo di maternità di 14 settimane. Le disposizioni di legge a favore dei figli e dei genitori che se ne prendono cura dovrebbero prescindere da sesso, stato civile, orientamento sessuale, identità di genere o forma familiare.
L’insieme delle informazioni aggiornate sul tema del «matrimonio per tutti» è disponibile qui.